LA BACHECA

PAROLA.jpgVenerdì 10 aprile 2009

è tornato alla Casa del Padre Don Ferdinando Moglia, un anziano Arciprete della diocesi di Fidenza.

Parroco per oltre trent’anni in un piccolo paese (Parola) in provincia di Parma.

Gesù l’ha chiamato a sé Venerdì Santo fermando il suo cuore proprio negli stessi minuti in cui Lui stesso spirò sulla croce.

Un prete che nella sua lunghissima attività pastorale (nato nel 1922 ed entrato in seminario a 12/13 anni) ha vissuto ed annunciato il messaggio del Vangelo attraversando e vivendo i momenti storici dal dopoguerra ai giorni nostri in una terra dove lo scontro tra il “Diavolo e l’Acqua Santa” era particolarmente vissuto.

Non è mai sceso a compromessi, occupandosi dell’educazione alla fede dei ragazzi, sia attraverso i banchi di scuola, che nell’ambito del suo tanto amato Oratorio, ma senza trascurare l’attenzione alle famiglie, e a tutti coloro, che conosciutolo, lo cercavano anche per degli “accesi” scambi di vedute.

E’ stato accostato, dai suoi amici preti, a un Don Camillo nella terra di tanti Pepponi.

Perchè vi parlo di questo Don, in fin dei conti non è il primo e non sarà l’ultimo a lasciarci dopo aver svolto un’intensa attività pastorale?

Perchè vorrei creare una rubrica denominata LA BACHECA dove periodicamente inserire alcune frasi di questo prete, le stesse frasi che lui scriveva ed esponeva in una bacheca, appunto, fuori dalla sua chiesa. Frasi che attiravano tutti quelli che passavano di lì, davanti a quella chiesa sulla Via Emilia tra Fidenza e Parma, o addirittura come quel camionista che quando passava in autostrada usciva apposta al casello di Fidenza per andare a leggere quelle frasi, spesso incomprensibili al momento, ma ricche di significato, dove ognuno può ritrovare se stesso.

Frasi che voglio girare a voi e se vorrete potrete commentare con quello che a voi dicono.

Inutile nasconderlo, questo prete un po’ burbero, sarcastico, schietto, ma molto generoso è mio zio, Lo Zio Don Nando.

Gio

 

 

 

NON PIU’ COME STRANIERODON NANDO 1.jpg

Luccicanti rive

di morte

vangammo insieme

ricurvi

su Speranze folli.

Intorno,

occhi di vetro.

Ora

la mia cetra

non è più appesa

ai salici.

LA BACHECAultima modifica: 2009-04-17T23:14:00+02:00da famigliainrete
Reposta per primo quest’articolo