“L’affido in mostra”
Un poetico arcipelago di colori, profumi,
suoni e oggetti per sentire
le emozioni di chi vive l’esperienza
dell’affido familiare.
Il progetto di arte pubblica A Fido
– I wish you were here –
ha loscopo di informare e sensibilizzare i cittadini
sull’attività dei Servizi Affidi e
avvicinare le famiglie all’affido familiare.
Dal 22 al 30 novembre 2008
la Sala Leonardo del Centro Civico di Assago
ospiterà la mostra sensoriale A Fido
– I wish you were here – .
L’artista Laura Morelli ha coinvolto
i protagonisti delle esperienze di affido,
nel territorio dell’Isola Bergamasca,
nella realizzazione di un’ opera d’arte
collettiva che evoca attraverso i sensi, emozioni,
speranze e paure che l’affido
suscita in chi lo vive in primapersona.
Laura Morelli ha chiesto a ciascuno
di loro degli oggetti in “affido”,
segni capaci di raccontare l’esperienza personale,
simboli che racchiudono “il senso degli altri”
e che ritorneranno a casa, restituiti
a chi li ha dati in affido.
In una stanza buia, l’installazione artistica
si compone di isole fatte di cacao, caffè, curcuma,
zenzero, zafferano e altre polveri di spezie,
scelte in funzione dei loro colori e dei loro
profumi più o meno intensi.
Su questi singolari “atolli” sono raccolti
gli oggetti in “affido”
suddivisi per nuclei di appartenenza:
la famiglia di origine, la famiglia affidataria,
i bambini e i ragazzi in affido,
gli operatori sociali, i giudici.
Nell’aria, un audio diffuso dà voce direttamente
ai protagonisti, che spiegano in prima persona
il significato degli oggetti in “affido”,
mentre i ricordi riaffiorano, le paure prendono
forma e lesperanze diventano canzoni.
Se vi capita di essere ad Assago tra oggi e domani o se avete un po’ di tempo da dedicare alla mostra sull’affido familiare, di cui Giovanni ha mostrato la presentazione sul sito di Famiglia in rete, vale senz’altro la pena. È un approccio originale al tema sociale dell’affido familiare: al primo momento si resta stupiti di fronte ad un’ installazione artistica, costruita sul pavimento, su un tappeto di polvere di caffé e altre spezie, cosparso di oggetti vari, tutti differenti fra loro. Se poi ci siede un momento e si ascolta l’audio che accompagna la mostra per cinque, dieci minuti, l’installazione prende un senso e lo stupore diventa commozione. Le voci che ci accompagnano in questa mostra sono, infatti, di bambini e di adulti, di tutti i protagonisti di quest’esperienza, ognuno dei quali porta il suo punto di vista….. Si esce dalla mostra con tanti spunti di riflessione e chi volesse saperne di più può sempre contare sulla presenza degli operatori dell’Associazione “A Piccoli Passi” lì presenti. Io e Giorgio siamo potuti andare all’inaugurazione e il tutto ci è piaciuto davvero tanto