Vangelo di domenica 1 Marzo 2009

DOMENICA I DI QUARESIMA

gesudesertoqi6.jpg

 

Lettura del Vangelo secondo Matteo 4, 1-11

In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: / “Non di solo pane vivrà l’uomo, / ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: / “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo / ed essi ti porteranno sulle loro mani / perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: / “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: / “Il Signore, Dio tuo, adorerai: / a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

 

LE TENTAZIONI

Vangelo Mt 4,1-11 – Domenica, 1°marzo 2009

 

 

Gesù va nel deserto ben conscio che dovrà combattere contro le tentazioni del diavolo. E’ un uomo solo e dovrà impegnarsi di persona per resistere alle proposte subdole del demonio.

La fame rappresenta le tentazioni della carne, che ci soverchiano e ci conducono ad eccessi irresponsabili e non giustificati e a trasgredire alle leggi del Signore. In questi casi cerchiamo di venire a dei compromessi con la nostra coscienza e ci giustifichiamo riaffermando che in fondo siamo imperfetti per natura e che quindi cadiamo facilmente in peccato. Ma perché non ci chiediamo con sincerità il motivo per cui non ostacoliamo la tentazione ? Perché non combattiamo per impedire di cadere in peccato ?

Ma spesso pensiamo anche di essere così importanti da poter esigere che il Signore si pieghi ai nostri desideri e alle nostre richieste e ci venga in aiuto anche quando ci comportiamo in modo palesemente assurdo. Non consideriamo il fatto che non possiamo agire in modo sconsiderato e pretendere che Dio ci risolva i problemi in cui noi stessi ci siamo invischiati. La reazione di “pretendere” è di per sé un grave errore e un peccato perché tende a voler mettere Dio al nostro servizio!

Il cedimento più grave per noi è l’illusione della ricchezza e del potere. Siamo attratti in modo irresistibile dalle cose terrene, ci dimentichiamo che siamo di passaggio e che ogni giorno che passa ci avvicina al momento in cui dovremo rendere conto del nostro comportamento. Il Signore non invade la nostra vita e ci lascia liberi di scegliere la nostra strada, ma è nostro dovere tenere sempre presente una scala di valori in cui Dio occupa il primo posto e poi seguono tutte le altre realtà in ordine decrescente (la famiglia, la salute, il lavoro, ecc.). Invece, senza quasi rendercene conto, ci costruiamo degli idoli che adoriamo, come gli ebrei fecero con lo storico vitello d’oro.

Questo episodio evangelico ci avvicina a Gesù in modo molto stretto: il deserto è l’ambiente in cui vaga la nostra anima alla ricerca della via da seguirsi, le sofferenze della fame, del tentare Dio, e della sete di potere sono presenti dentro di noi, ispirate e rafforzate dal Male.

L’esperienza di Gesù deve esserci di esempio non tanto nella realtà oggettiva dei fatti, ma soprattutto nel comportamento e nella reazione di Gesù nel respingere ogni compromesso con il demonio.

Saremo capaci di seguire questa strada piena di ostacoli, ma che conduce a Lui ?

 

Gruppo Famiglia Senior

Vangelo di domenica 1 Marzo 2009ultima modifica: 2009-02-27T19:06:00+01:00da famigliainrete
Reposta per primo quest’articolo

One Response

  1. Anna
    at |

    Com’è difficile a volte riconoscere le tentazioni, quante giustificazioni diamo a noi stessi per non riconoscere che ci siamo lasciati vincere dal male. Per pigrizia, per comodità ci allontaniamo da Cristo e non ci accorgiamo neanche a quanto amore rinunciamo.
    Anna

Comments are closed.