vangelo di domenica 22 marzo 2009

DOMENICA IV DI QUARESIMA

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Lettura del Vangelo secondo Giovanni
Gv 9, 1-38b

In quel tempo. Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!».

IL CIECO NATO

Vangelo Gv 9, 1 -38b

Sono molti i pregiudizi degli ebrei. Pensano che i disabili scontino qualche loro colpa o quella dei loro genitori con la sofferenza della loro disabilità. Ma Gesù smentisce queste convinzioni e dimostra con la Sua potenza che Dio ama tutti gli uomini e non li punisce con menomazioni fisiche o mentali.

La presenza del cieco nato è invece occasione per compiere quel miracolo straordinario e indiscutibile da parte di chicchessia, di dare la vista a quel poveretto.

E comunque i farisei vogliono ad ogni costo distruggere la fama che il miracolo ha generato nella mente del popolo israelita e cercano in tutti i modi di condizionare con la loro arroganza chi osa sostenere che Gesù è figlio di Dio.

Eppure il cieco non è un seguace di Gesù e si esprime con evidente sincerità, ma questa sincerità è sgradita specialmente quando egli si meraviglia della loro incredulità, visto che loro sono tutti dotati di grande sapienza religiosa.

Incapaci di replicare alle parole semplici del cieco nato lo cacciano dal tempio.

Gesù lo incontra e gli chiede se crede nel Figlio dell’Uomo e alla sua risposta affermativa si manifesta. Il cieco nato dice alla fine: “Credo, Signore !”

Gesù non ha soltanto guarito fisicamente il cieco, ma l’ha aperto anche alla luce della Fede.

Questo episodio ci riguarda tutti in modo chiaro ed evidente: siamo tutti ciechi e Gesù è venuto sulla terra per riscattarci dal peccato ed aprirci gli occhi alla Fede.

Siamo capaci di accettare questo invito, oppure caparbiamente tentiamo di evitare di convertirci e credere nel Signore, come hanno fatto i farisei ?

Non dobbiamo forse ripensare al nostro passato e pentirci degli errori commessi, ma soprattutto non dobbiamo guardare al futuro, con fiducia nella Grazia di Dio e tornare sulla strada che porta alla santità ?

Gruppo Famiglia Senior

vangelo di domenica 22 marzo 2009ultima modifica: 2009-03-20T13:35:00+01:00da famigliainrete
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One Response

  1. ferdinando
    at |

    Ciao a tutti!
    sta diventando un’abitudine leggere dal sito il vangelo prima di risentirlo a messa, e prima al di la dei bei propositi difficilemente riuscivo a leggerlo.

    nel brano di questa domenica ho trovato l’essenza della fede, il crederci o no fa la differenza. E mi sono ricordato di un episodio di settimana scorsa che mi è capitato in ambito lavorativo, di un collega che voleva convincermi che se leggevo il vangelo “senza influenze di nessun genere” era come leggere un libro di storia qualsiasi, e che storia poi……tutta sua. Ad un certo punto i dubbi mi sono anche venuti, poi ho capito che il suo accanirsi in quel leggere il vangelo, piu di quanto lo abbia letto io, era perchè stava cercando qualcosa che io avevo già trovato….”visto” e lui no, e che in questo caso era proprio ceco e quindi dubitava di tutto e poteva stravolgere qualsiasi evento.

    ciao famiglia–in rete

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