Capitolo VII

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Come santo Francesco fece una Quaresima in una isola del lago di Perugia, dove digiunò quaranta dì e quaranta notti e non mangiò più che un mezzo pane.

D03 Il digiuno della Quaresima VII- marzo.jpg

(clicca sulle immagini per aprire e leggere i fioretti e su commenti per leggere l’intervento di Cinzia)

Capitolo VIIultima modifica: 2010-03-02T08:38:00+01:00da famigliainrete
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One Response

  1. cinzia
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    QUARESIMA

    San Francesco, ospitato una notte da un devoto ,vicino a Perugia, fu ispirato da Dio a fare quella Quaresima in un’isola deserta del vicino lago, e lì digiunò quaranta giorni “e non magiò più che un mezzo pane”.
    E a noi cosa ha suggerito il Signore in questa Quaresima?
    La Madre Chiesa ci richiama alla conversione: convergere, ciò andare verso la stessa meta, oppure accorgersi di essere su un percorso sbagliato e invertire la marcia. Questo richiamo spesso si traduce in gesti esteriori, in piccole rinuncie, magari ispirate solo da una forma di devozione, più che ad una profonda ricerca opure dalla speranza di perdere qualche chilo… Ci serve questo digiuno? Ci servono altre forme di rinuncia o di eccessivo attivismo? Se il Signore le ha davvero messe nel nostro cuore, la risposta non può che essere “sì”.
    Se dobbiamo invece essere più stressati e più arrabbiati con chi ci sta intorno, oppure se dobbiamo sentirci migliori solo per questi piccoli gesti, o solo perché siamo più impegnati di altri, e poi rimaniamo sempre gli stessi di prima, direi proprio di no. San Francesco ha trovato il suo modo di digiunare, così simile a quello di Gesù perché così autenticamente vero.
    La vera conversione passa dal prendere coscienza di chi siamo e di quale strada vogliamo percorrere, così l’invito per questa Quaresima potrebbe essere contenuto in questa preghiera:

    Signore, insegnami la strada: l’attenzione alle piccole cose; al passo di chi cammina con me per non far più lungo il mio; alla parola ascoltata perché non sia dono che cade nel vuoto; agli occhi di chi mi sta vicino per indovinare la gioia e dividerla, per indovinare la tristezza e avvicinarmi in punta di piedi, per cercare insieme la nuova gioia.
    Signore, insegnami la strada su cui si cammina insieme; insieme nella semplicità di essere quello che si è; insieme nella gioia di aver ricevuto tutto da te; insieme nel tuo amore.
    Signore, insegnami la strada, tu che sei la strada e la gioia.

    Con l’augurio che ciascuno trovi il suo modo di “digiunare”.

    Cinzia

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