III domenica di Quaresima

DOMENICA DI ABRAMO

Presentazione del Vangelo di Padre Guido Verdicchio

“Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Tutto il vangelo di questa terza domenica della Quaresima ambrosiana ruota attorno a questa affermazione di Gesù, che diventa l’argomento di discussione tra Gesù e alcuni giudei, che, pur “avendogli creduto” all’inizio,  non accettano di affidarsi completamente alla sua Parola di verità che li renderebbe veramente “liberi”.

Si sa,  la Quaresima è tempo di revisione seria e profonda della propria vita di fede. L’ostacolo che più di tutti impedisce questo processo è certamente il peccato, e soprattutto il peccato di orgoglio, che rende l’uomo “schiavo”, prigioniero delle sue idee. Qui non valgono furbizie o finezze diplomatiche e neppure rivendicazioni di appartenenze anagrafiche da far valere davanti a Dio. “Il padre nostro è Abramo”, è la difesa dei giudei. Ma Gesù mette a nudo la loro ipocrisia, rimproverandoli di “non fare le opere di Abramo”, ma quelle del “loro padre, il diavolo”, definito anche “menzognero e padre della menzogna”. Il dibattito sale di tono, e quando sembra ai giudei di aver trovato l’argomentazione vincente, Gesù mette fine al dibattito con una solenne rivelazione: “In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io  sono“. Già: è il Figlio  di Dio. Ma il loro intelletto è ermeticamente chiuso. Non sanno fare altro che dare di piglio alle pietre. Ma Gesù sfugge… Prima del sacrificio supremo c’è ancora tanto da dire e da fare…

p. Guido

 

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 8, 31-59

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio». Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

COMMENTO: Anna e Giovanni ci hanno dato il loro contributo; leggilo cliccando qui sotto la sezione “Commenti”

III domenica di Quaresimaultima modifica: 2010-03-06T08:52:00+01:00da famigliainrete
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One Response

  1. Anna e Gio
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    Il tema della libertà è molto importante anche ai giorni nostri.
    Nella ricca società occidentale, siamo convinti di essere liberi, perchè possiamo fare ciò che vogliamo. Ma in realtà cosa siamo liberi di fare?
    Siamo liberi di riempire le nostre case di ogni cosa, di avere la dispensa piena (anzi stracolma), di cambiare moglie/marito se non ci va più bene (o addirittura di andare a convivere in modo da avere maggiore libertà, meno vincoli, anche sotto il profilo burocratico), di non guardare in faccia a nessuno per ottenere ciò che vogliamo, ecc…
    Così facendo non ci accorgiamo di essere schiavi di tante cose, di non poterne fare più a meno; diventiamo schiavi di noi stessi, del nostro egoismo.
    La soluzione che Gesù ci propone è quella della Solidarietà con il prossimo, quello di provare ad amare, a sentirsi responsabili verso i bisogni degli altri. Possono sembrare belle parole, ma se si prova nel concreto, mettendo in pratica il vero amore, solo allora si capisce realmente il significato della parola libertà e che la strada indicata da Gesù è la Via, la sola percorribile.
    Intraprenderla non vuol dire avere una vita facile, semplice, priva di sofferenza, ma significa vivere nell’amore; l’amore di Dio.
    Il messaggio, la proposta di Gesù, a prima vista, può apparire scomoda, forse repressiva del proprrio io, della propria libertà, ma in realtà, se ci pensate
    C’E’ PIU’ GIOIA NEL DARE
    CHE NEL RICEVERE!
    “Gratuitamente avete ricevuto,
    gratuitamente date”!
    Questo è il vero messaggio!

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